Codifica e Marcatura: cosa sapere a riguardo

Codifica e marcatura sono due termini utilizzati come sinonimi dalle aziende. Si tratta di assolvere un obbligo di legge, che prevede che su ogni singolo prodotto siano disponibili varie informazioni riguardanti il produttore, la data di scadenza e di produzione e una serie di codici che permettono di identificare il prodotto stesso. Tutte queste informazioni devono essere presenti sul singolo imballaggio di un prodotto, ma anche su qualsiasi imballo successivo, dalle grandi scatole fino agli involucri dei pallet.

Cosa determina il tipo di marcatura

Le operazioni che compongono la marcatura dipendono da una serie di fattori, primo fra tutti il materiale su cui la si deve stampare. Quando si cerca tra i migliori sistemi di marcatura quello più adatto alle proprie esigenze, in genere si cercano elementi come economicità, versatilità e semplicità di utilizzo. Le aziende negli ultimi anni si sono rivolte soprattutto alle stampanti Inkjet, perché riescono a rispettare le caratteristiche sopra indicate. È vero, però, che, come detto, la scelta del sistema di marcatura da utilizzare in azienda dipende dai prodotti che si devono marcare e dal materiale esterno di cui sono fatti. Sono infatti varie le aziende di produzione di beni che stampano la codifica solo su delle etichette, per fare un esempio, o solo sugli involucri di cartone delle scatole in cui sono contenuti beni di vario genere. Queste situazioni sono ovviamente le più semplici da gestire, perché il sistema di marcatura da utilizzare deve essere in grado di stampare le informazioni su un singolo materiale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il prodotto risulta più complesso, cosa che porta alla necessità di avere a disposizione più sistemi di marcatura, o di utilizzare stampanti maggiormente avanzate dal punto di vista tecnologico.

Quando si usa la marcatura dei prodotti

Secondo le vigenti leggi europee è il produttore che ha l’obbligo di marcare i prodotti, inserendo i dati sopra descritti. Il produttore è colui che effettivamente produce un bene, sia esso un alimento o un assemblato di parti diverse. Si deve però considerare che alcune tipologie di marcature si effettuano anche nella GDO, ad esempio sugli alimenti su cui si deve stampare la data di confezionamento e la data entro cui sarebbe bene consumarli. Inoltre qualsiasi azienda che importa e rivende beni da paesi extraeuropei ha l’obbligo di occuparsi della codifica degli stessi, perché di fatto li immette sul mercato. Come abbiamo già detto la marcatura, o codifica, deve essere presente su qualsiasi involucro, dalle confezioni del singolo prodotto agli involucri in materiale plastico per i pallet. In questo modo è impossibile perdere la tracciabilità dei prodotti, vista la reiterazione delle informazioni.

Su che materiale si stampa

Per quanto riguarda i materiali su cui stampare, questi possono essere di vario tipo, perché i prodotti su cui si stampa la marcatura sonomolto diversi; la singola situazione, quindi, può differire enormemente da qualsiasi altra. Possiamo però dire che il codice di marcatura viene spesso stampato su carta o materiale plastico, in genere PET. Ci sono però tantissimi casi particolari; si pensi ad esempio alle bevande, per le quali l’imballaggio è una bottiglia di vetro o una lattina in alluminio: in questi casi i materiali su cui si stampa la codifica sono proprio questi. Lattine e bottiglie sono poi inserite in una cassa in carta o plastica, o in scatole; la codifica sarà quindi da stampare anche su queste. Avere a disposizione un sistema di stampa che permetta di stampare su più materiali risulta quindi spesso una questione essenziale.