Le viti autoperforanti in acciaio inox uniscono in un solo corpo punta e filetto, per ridurre i passaggi di lavorazione e assicurare un serraggio affidabile su lamiere, profili e pannelli compositi. Questo tipo di fissaggio, che è nato per rispondere alle esigenze di montaggio veloce nei cantieri, oggi viene adottato anche in ambito industriale grazie alla sua praticità e alla straordinaria resistenza alla corrosione dell’acciaio inossidabile.
Vengono a volte impiegate leghe specifiche, caratterizzate da cromo e nichel per formare un film protettivo contro umidità e agenti chimici: una possibilità che rende utili le viti autoperforanti in acciaio inox per applicazioni professionali, come nei contesti esterni o quelli nei quali si alternano condizioni climatiche complesse. Tenendo conto del corretto diametro e della giusta lunghezza, la vite autoforante in acciaio inox attraversa il metallo senza preforo, si avvita con precisione e così si riduce il rischio di allentamento nel tempo.
Il principio di funzionamento delle viti autoperforanti
Una vite autoperforante in acciaio inox presenta tre zone funzionali: la punta fresante, il gambo filettato e la testa di serraggio. La prima, sagomata come una piccola punta da trapano, inizia la foratura già ai primi giri; poi il filetto, progressivamente, scolpisce la propria sede nel materiale, creando un collegamento meccanico fermo e duraturo.
Questo processo avviene in pochi secondi, perché il calore generato resta minimo e non altera il trattamento superficiale delle lamiere più sottili. Il ridotto numero di passaggi, considerando che non avviene la sostituzione degli utensili e non ci sono trucioli da rimuovere, vuol dire che si avranno tempi di lavorazione più brevi e una riduzione dei costi del cantiere. Inoltre, la geometria del filetto, progettata per scaricare i trucioli all’esterno, limita l’inceppamento dell’avvitatore e assicura l’allineamento dell’assemblaggio.
Caratteristiche dei materiali e del design
Le viti autoperforanti in acciaio inossidabile vengono realizzate principalmente per uso generico o in altri formati utili quando l’ambiente è saturo di salsedine o sostanze aggressive che potrebbero innescare processi di corrosione. L’aggiunta di molibdeno aumenta ancora di più la resistenza agli agenti corrosivi.
Dal lato costruttivo, il corpo vite offre vari profili di testa: esagonale flangiata per una presa stabile con chiave o bussola oppure, ad esempio, cilindrica per avvitature in spazi ridotti. Quanto alla punta perforante, esistono modelli corti per acciai sottili fino a 2 mm e versioni allungate capaci di attraversare materiali multistrato di 8-10 mm complessivi. La durezza della superficie permette alla punta di tagliare senza deformarsi.
Applicazioni e vantaggi nei cantieri e nell’industria
Le viti di questo tipo sono decisive per un utilizzo nell’ambito di coperture metalliche, cucine industriali, carpenteria leggera e strutture fotovoltaiche. Negli impianti termici industriali, per esempio, l’assemblaggio di canalizzazioni e supporti richiede fissaggi che resistano alle variazioni di temperatura e all’umidità generata dai cicli di riscaldamento o raffreddamento. In questi contesti la vite autoperforante in acciaio inossidabile assicura stabilità a lungo termine.
Quindi, per citare alcuni vantaggi nell’uso quotidiano di queste tipologie di accessori, è possibile fare riferimento ai seguenti aspetti:
- la riduzione dei passaggi di montaggio, dato che la punta fora e filetta in un unico gesto;
- la protezione continua contro ruggine e ossidazione, grazie alle caratteristiche naturali dell’acciaio inossidabile;
- la finitura estetica omogenea, senza sbavature, che rende più semplice la posa di guarnizioni e rivestimenti.
A differenza delle viti autofilettanti, che necessitano di un preforo eseguito con diametro adeguato al materiale da fissare, la vite autoperforante accelera la produzione e riduce gli scarti, poiché l’operatore non rischia di scegliere una punta errata o di creare un foro non adeguato.
Scelta e utilizzo delle viti autoperforanti in acciaio inox
Per ottenere il massimo risultato occorre tenere conto di fattori come il diametro e la lunghezza in base allo spessore da attraversare e al livello di carico previsto. Il diametro esterno del filetto deve superare di circa 1 mm lo spessore complessivo dei materiali sovrapposti; in questo modo la vite autoperforante compie il taglio senza perdere guida.
Nel serraggio finale è meglio utilizzare un avvitatore a frizione regolabile: il dispositivo blocca la spinta quando la guarnizione sottotesta entra in compressione, prevenendo la schiacciatura della lamiera o la rottura del filetto. Per la sicurezza dell’operatore e per fare in modo che il lavoro sia realizzato velocemente, sono molto utili i guanti antitaglio, gli occhiali protettivi e le punte magnetiche di qualità.