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Cisternette IBC usate: perché sceglierle per lo stoccaggio in azienda

Il reparto logistica è spesso chiamato a ottimizzare la gestione dei liquidi destinati alla produzione o alla distribuzione. La scelta del contenitore diventa quindi decisiva: deve resistere a urti e pressioni, semplificare lo svuotamento e mantenere intatta la qualità del prodotto. Molte aziende hanno individuato nelle cisternette rigenerate la soluzione più adatta, poiché bilanciano un sensibile risparmio di capitale con un immediato vantaggio ambientale.

All’interno di programmi di economia circolare ben strutturati, questi contenitori vengono lavati, ispezionati, dotati di valvole nuove e certificati prima di essere reimmessi sul mercato. Sono diversi i fattori economici, ambientali e tecnici che rendono conveniente scegliere cisternette IBC usate rigenerate.

I vantaggi dal punto di vista economico

Il primo elemento da valutare riguarda il costo di acquisto. Con un prezzo inferiore rispetto a un modello appena prodotto, la cisterna rigenerata libera immediatamente liquidità, mantenendo allo stesso tempo una resistenza strutturale paragonabile all’originale.

La differenza diventa particolarmente evidente quando il fabbisogno supera le centinaia di pezzi: l’importo risparmiato può essere investito in altri progetti di automazione o in programmi di formazione del personale, in modo da creare un effetto virtuoso sul bilancio aziendale.

È importante considerare anche i costi connessi alla gestione dei rifiuti. Utilizzando contenitori di seconda vita l’azienda riduce il numero di imballaggi da smaltire. Prolungare il ciclo di vita dei contenitori permette inoltre di diminuire il valore del magazzino immobilizzato: un bene già ammortizzato, infatti, conserva comunque l’idoneità all’uso. Questa strategia assicura un ritorno economico quantificabile.

I benefici ambientali concreti

La sostenibilità è ormai un criterio di selezione centrale per clienti e collaboratori finanziari. Ogni cisterna rigenerata evita la produzione di polietilene e acciaio zincato, materiali che necessitano di un elevato consumo di energia per quanto riguarda la loro estrazione e la loro lavorazione. Il riutilizzo di una sola unità permette di ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica, un fattore che contribuisce concretamente al raggiungimento degli obiettivi climatici aziendali.

Dal punto di vista della rendicontazione ESG, l’impresa che adotta contenitori rigenerati può indicare un incremento del proprio indice di circolarità, elemento richiesto nelle gare pubbliche e nelle trattative con la grande distribuzione. Dimostrare sensibilità ambientale rafforza inoltre la fidelizzazione dei clienti, sempre più orientati verso politiche di responsabilità sociale documentate e verificabili.

Sicurezza e normative

Quando le cisternette lasciano il perimetro aziendale per essere caricate su camion, entrano in vigore disposizioni pensate per prevenire fuoriuscite e incidenti. L’Accordo ADR sul trasporto di merci pericolose su strada stabilisce che ogni contenitore destinato a merce pericolosa riporti in modo chiaro il simbolo UN, il codice alfanumerico di omologazione e la data dell’ultima prova di pressione.

Il caricatore è tenuto a verificare la corrispondenza tra questi dati e la scheda di sicurezza del prodotto. Un errore in questa fase può comportare sanzioni pecuniarie e tempi di fermo merci rilevanti.

Le unità rigenerate destinate al trasporto devono superare, presso laboratori qualificati, i test di tenuta sotto pressione e i controlli di spessore minimo indicati dalle norme ADR. È importante conservare le certificazioni complete per facilitare eventuali controlli da parte delle autorità competenti e dimostrare una gestione efficace della sicurezza lungo tutta la catena logistica.

Le precauzioni negli ambienti industriali

Molti liquidi sensibili, in particolare resine bicomponenti, oli tecnici e alcune soluzioni alimentari, subiscono alterazioni se vengono esposti a escursioni termiche pronunciate.

Per gestire la temperatura negli ambienti industriali in modo corretto è utile elaborare un piano d’azione ben preciso: collocare le cisterne su pedane isolate dal pavimento, installare barriere riflettenti nelle aree esposte al sole e impiegare fasce riscaldanti dotate di termoregolatore quando la temperatura ambiente scende sotto i limiti di sicurezza.

Una precauzione aggiuntiva consiste nell’utilizzo di sonde wireless per il monitoraggio continuo, integrate con il sistema di controllo e supervisione dello stabilimento. Se i valori rilevati oltrepassano le soglie impostate, il software genera un allarme visivo e acustico che consente al personale di intervenire immediatamente.

Si tratta di una strategia che a tutti gli effetti riduce gli scarti di produzione causati da viscosità inadeguata o polimerizzazione prematura, migliorando allo stesso tempo la tracciabilità dei parametri critici di processo.