Il settore dei prestiti personali sta vivendo momenti di alti e bassi. Le banche e le finanziarie devono fare i conti con un forte abbattimento dei profitti dovuti ai tassi di interesse prossimi allo zero ma, allo stesso tempo, non vi è quella ripresa della domanda che si pensava potesse esserci. Insomma il mondo del credito sta vivendo un contesto davvero complesso fatti di dati contrastanti. Cerchiamo di fare il punto della situazione in questa breve analisi.
Crescita lenta per i prestiti personali al settore privato
La realtà dei prestiti personali economici ha un’anima multiforme capace di adeguarsi, a seconda del periodo storico, a quelle che sono le esigenze materiali di qualsivoglia fascia clientelare, siano esse primarie o puramente secondarie. I bisogni in tal senso, purtroppo o per fortuna, non mancano mai, sollecitati anche dall’acquisizione di un determinato status quo o dalla volontà di dare piena sostanza ad un progetto di vita di carattere puramente commerciale che possa regalare la tanto sospirata indipendenza economica a cui si mira una volta raggiunta una specifica età anagrafica. Una serie di elementi che il settore dei prestiti economici analizza fin nel minimo particolare per non lasciare nulla al caso.
La concessione di prestiti personali a piccole e medie imprese, o start-up, passa quindi attraverso un lungo processo valutativo in cui sono incluse le analisi di tutte quelle credenziali assolutamente indispensabili per tirare su una società a regola d’arte. D’altro canto, la solidità di un’azienda passa, sempre e comunque, tramite la propria salute finanziaria, altrimenti si correrebbe il rischio di dare spazio a realtà poco redditizie incapaci, nel lungo periodo, di aggiornarsi e, perché no, di formare del personale altamente qualificato in grado di svolgere ogni tipologia di mansione.
Sebbene sia, a conti fatti, un territorio estremamente fertile, il settore privato vive una fase alquanto critica dettata da una serie di fattori di natura economica. In Italia, infatti, la crescita continua ad essere lenta a causa di un’offerta, da parte delle banche, improntata sempre e comunque sulla prudenza, ergo su percentuali di rischio difficili da corrispondere in maniera ottimale. L’incremento dei prestiti economici durante il 2015 è stato ostacolato proprio da questo aspetto; in attesa delle prossime misure espansive della BCE, l’attività del prestito personalizzato permane in una situazione di stallo danneggiando quelle che sono le aspirazioni del singolo privato.
Ad ogni modo, il prestito economico, italiano o internazionale che sia, possiede numerose frecce al suo arco. Basti pensare a quelli improntati sullo scambio reciproco tra privati, oppure a quelli erogati mediante l’assegnazione di determinati bandi pubblici. Una varietà oggettiva indiscutibile, prettamente in linea con una visione d’insieme basata sulla massima soddisfazione possibile.
Prestiti personali economici, il primato della Basilicata
I dati relativi ai prestiti economici mostrano tassi di interesse impensabili, fino a qualche tempo fa, che sono frutto di un continuo susseguirsi di problematiche di varia natura gestite dalle banche centrali. Un quadro d’insieme piuttosto scoraggiante, che però non altera la voglia di riemergere di una buona fetta della popolazione globale affinché la cose vadano, in un modo o nell’altro, per il meglio.
Accentrando il nucleo del discorso sull’Italia, si individuano numerose zone d’ombra che danneggiano ulteriormente, da tempo immemore, un sistema produttivo e sociale fallace e incapace di fornire una forma di assistenza economica all’altezza della situazione. L’unica eccezione in tal senso è rappresentata dall’ambito dei prestiti personali, i quali riescono a garantire un buon servizio clientelare nonostante le molteplici difficoltà legate ai canali informativi o alle modalità di flessibilità dei piani di restituzione. Insomma, sebbene permanga una certa eterogeneità, il campo dei prestiti economici italiani può vantare alcuni picchi di eccellenza riscontrabili in svariate regioni della penisola, in particolar modo in quelle appartenenti al Mezzogiorno.
La punta di diamante del sud dello stivale è rappresentata dalla Basilicata, con un erogato medio di 13.767 euro, ben al si sopra dell’importo medio nazionale che è di 12.835 euro. L’importo medio in questione si è allineato nel 2015 ai livelli antecedenti alla crisi, mentre per i prestiti finalizzati il traguardo dei 4.242 del 2015 resta ancora un miraggio. Questo piccolo record della Basilicata non è un dato anomalo: da mesi la regione dà segnali di inversione di tendenza sollecitati anche da un ritrovato turismo culturale e dall’insediamento della fabbrica della FCA di San Nicola di Melfi, vicino Potenza.
Le specializzazioni dei prestiti economici spaziano da quelli scambiati tra soggetti privati a tassi agevolati a quelli erogati mediante la partecipazione ad un bando di assegnazione pubblica. Non mancano, poi, quelli relativi a interventi di restauro ambientale o i prestiti concessi per gli acquisti di immobili di varia natura (residenziale e non).